Santa Lucia del Mela è un affascinante e grazioso borgo della provincia di Messina. Santa Lucia del Mela si trova sulle pendici del colle Mankkarruna e ospita in cima il Castello Arabo-Svevo-Aragonese.
Il suo territorio, che è uno dei più vasti della provincia, offre una notevole diversità paesaggistica. Qui si possono ammirare le imponenti cime dei Monti Peloritani, che regalano spettacolari vedute sulla costa tirrenica e sulle Isole Eolie. Nelle ampie vallate, la natura mantiene la sua purezza, creando luoghi selvaggi arricchiti da una variegata flora e querce millenarie.
Nell’antichità, questa località era chiamata Mankarru. La vetta storica del Mankarru o Mankarruna rivestiva un ruolo di grande rilevanza come punto di controllo militare. Nel periodo in cui emerse il Regno di Sicilia, precisamente durante il governo del Gran Conte Ruggero I, fu edificata una chiesa ai piedi del castello. Questo luogo di culto fu dedicato alla Santa martire Lucia nel 1094. Da tale data, il nome originale cedette il passo a Santa Lucia. L’aggiunta di “del Mela” al nome avvenne nella seconda metà dell’Ottocento.
Ecco cosa vedere a Santa Lucia del Mela:
Il Castello di Santa Lucia del Mela si trova su un aspro rilievo chiamato Maccaruna, a un’altitudine di 368 metri sul livello del mare. È circondata dai torrenti Floripotema ad est e Mela ad ovest, ed è posizionato lungo la barriera settentrionale dei Peloritani. Da questo punto si ha una vista panoramica sulla pianura di Milazzo e sul promontorio, con lo sfondo delle Isole Eolie.
L’intero complesso del castello si estende su una superficie oblunga, quasi piatta, ed è caratterizzato da una struttura sorprendentemente articolata. A nord si trova il Palacium, con una pianta pentagonale, composto da ali che si estendono dalla parete sud, dove si trova la maestosa torre cilindrica. Queste ali si allargano verso nord, congiungendosi con un terzo corpo che assume la forma di una “V” molto aperta. Questi edifici delimitano una corte interna con pianta triangolare, che collega gli ingressi ai vari edifici.
Nel cuore del complesso si sviluppa un ampio cortile fiancheggiato dalla strada d’ingresso, attualmente pavimentato con mattonelle di asfalto. Alla sua estremità sud si erge una torre triangolare, circondata da un muro con feritoie. Questa torre, in origine probabilmente pentagonale, è costruita in pietra con fasce di laterizio ed è alta complessivamente 12 metri. L’ingresso alla corte del castello avviene attraverso un portale nella parete sud, accanto alla torre cilindrica.
L’esterno di questo portale presenta un arco a sesto acuto composto da blocchi di arenaria e contornato da una cornice di pomice nera. A sinistra di questo portale, attaccata all’ala occidentale del castello, sorge la possente torre cilindrica (altezza 19,50 metri), costruita in pietra listata con filetti di cotto.
L’interno della torre è suddiviso in due livelli: il livello inferiore ha una volta emisferica, mentre il livello superiore ha una volta a ombrello con quattro costoloni a crociera.
Dalla corte interna, un altro portale con arco consente l’accesso alla cappella originale. Dalla piccola cappella è possibile accedere al santuario della Madonna della Neve.
Il Santuario insieme alla Casa di Spiritualità dedicati alla Madonna della Neve hanno la loro sede nel castello Arabo-svevo-aragonese di Santa Lucia del Mela. Grazie all’entusiasmo e alla partecipazione della comunità, nel 1673 iniziarono i lavori per la costruzione del santuario. Nel 1674, l’opera fu completata e all’interno del santuario fu collocata la statua della Madonna della Neve, scolpita da Antonello Gagini.
Tra il XVIII e il XIX secolo, l’edificio subì ulteriori interventi che ne arricchirono l’aspetto: fu realizzata una scalinata a forma di Y, che conduce all’attuale ingresso principale; vennero aggiunti stucchi e lampadari in legno dorato, mentre l’altare maggiore e il pavimento furono decorati con marmo policromo.
La Basilica di Santa Lucia del Mela, dedicata a Santa Maria Assunta, rappresenta il fulcro spirituale principale della città.
L’originaria struttura di culto venne eretta per volere di Ruggero I di Sicilia e venne dedicata a Santa Lucia, come segno di gratitudine per la vittoria ottenuta nella battaglia contro i saraceni. Nel corso dei secoli, ha subito numerosi interventi di ricostruzione, ristrutturazione e ampliamento.
Particolarmente pregevole è il portale centrale, il più antico dei tre presenti sulla facciata. Questo portale è un elemento distintivo del prospetto, dominando gli ingressi laterali minori e attirando l’attenzione con le sue decorazioni. Due colonne tortili incorniciano l’ingresso fino all’architrave robusto, sul quale è raffigurata un’aquila coronata con stemma e corona, a testimonianza del Regio Patronato. Elementi ornamentali quali pinnacoli, nappe con frange e volute simmetriche adornano la composizione, delimitando una lunetta che raffigura la Madonna con Bambino tra le sante siciliane Lucia e Agata, sovrastata dalla figura benedicente dell’Onnipotente.
L’interno della concattedrale segue lo stile rinascimentale con influenze brunelleschiane e una pianta a croce latina. Le tre navate sono separate da due file di archi a tutto sesto poggianti su colonne tuscaniche in pietra.
Nella metà della navata centrale, sul lato destro, trova posto un elegante pulpito ligneo di stile barocco, mentre sotto l’arco trionfale, a sinistra, si dispongono i cinque scranni lignei del Senato Luciese del 1748, sovrastati dal drappo di velluto rosso con l’aquila imperiale di Federico II di Svevia.
Di particolare rilievo è il grande coro ligneo intagliato finemente in noce, attribuito a Giovanni Gallina da Nicosia nel 1685.
Di notevole importanza è la statua di Santa Lucia, attribuita a Francesco Laurana.
Il Palazzo Vescovile di Santa Lucia del Mela è una delle architetture civili di maggior valore di Santa Lucia del Mela.
La sua costruzione, avvenuta nel 1608 su richiesta di Monsignor Rao Grimaldi, fu supervisionata da Vincenzo Firriati, lo stesso architetto responsabile dei lavori per la cattedrale.
Questo edificio si caratterizza per l’uso di pietre scolpite e ospita anche un delizioso giardinetto. Sulla facciata spicca un bel portale bugnato, con due pilastri che terminano in cima con le stemmi gentilizi di Monsignor Rao.
All’interno, il palazzo conserva arredi di inestimabile valore e un pavimento in marmo di pregevole fattura. Le pareti sono abbellite da damaschi, mentre importanti opere come l’Annunciazione di Antonello de Saliba e la Madonna del Riposo arricchiscono l’ambiente.
Oltre a ciò, all’interno di questo edificio è ospitato il Museo Diocesano, che costituisce una significativa attrazione culturale.