“Presi all’Amo” il nuovo format di Cecchi Paone a Messina

“Presi all’Amo” è il nuovo format televisivo ideato e condotto da Alessandro Cecchi Paone, interamente dedicato alla pesca siciliana, alle sue tradizioni più antiche e al rapporto tra uomo e mare. Il progetto, promosso dal Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana e finanziato con fondi FEAMPA 2021-2027, è pensato come racconto in cinque puntate delle marinerie, delle specie ittiche “neglette” e delle comunità costiere che vivono con il mare ogni giorno.
Un viaggio immersivo tra le marinerie della Sicilia
“Presi all’Amo” non è un semplice documentario, ma un vero e proprio viaggio narrativo attraverso alcuni dei luoghi più significativi della pesca in Sicilia. Secondo le fonti ufficiali, le puntate toccheranno porti storici e comunità costiere come Mazara del Vallo, Sciacca, Porticello, Aspra, la riviera Jonica, Marzamemi, Scoglitti e, non da ultimo, lo Stretto di Messina.
Proprio a Messina, Cecchi Paone e la troupe hanno realizzato riprese a bordo di una feluca, l’antica imbarcazione usata per la pesca del pesce spada nello Stretto, una pratica antica e storica. Questo metodo di pesca è riconosciuto come Presidio Slow Food ed è candidato a diventare patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO, a testimonianza del forte legame tra cultura marinaresca, sostenibilità e tradizione.
Biodiversità, filiera e innovazione al centro dello show
“Presi all’Amo” racconta non solo pesca, ma anche biodiversità. Al Lago di Ganzirri, nei pressi di Messina, le telecamere esplorano il mondo della molluschicoltura: mitili, vongole e cozze mediterranee diventano simbolo di un’economia blu sostenibile.
Ma il programma non è solo memoria: punta anche all’innovazione. Vengono documentati progetti locali per migliorare la tracciabilità, la qualità del pescato e la sostenibilità della filiera. In questo modo, le tradizioni non restano fossilizzate: diventano motore di sviluppo per il futuro economico del comparto ittico isolano.
Tradizione, sostenibilità e testimonianze umane
Uno degli elementi più potenti di “Presi all’Amo” è il racconto umano delle comunità costiere. Il format intreccia interviste ai pescatori, custodi di competenze tramandate di generazione in generazione, con momenti di ricerca scientifica e riflessione sulla sostenibilità.
Nei borghi come Marzamemi, Cecchi Paone incontra chi ogni giorno vive di pesca: le loro storie, le difficoltà della piccola pesca, i ritmi instabili, ma anche la fierezza di essere parte di una tradizione identitaria. In alcune puntate sono previsti anche show cooking, dove chef locali reinterpretano piatti tradizionali del pescato siciliano, celebrando il connubio tra sapore, territorio e sostenibilità.
Un progetto istituzionale per un mare che cambia
Il format è ufficialmente promosso dalla Regione Sicilia, che ha scelto di sostenere questa produzione come strumento di valorizzazione culturale e socio-economica del mare. L’obiettivo non è solo televisivo: l’intento è sensibilizzare il pubblico sulla pesca artigianale, sulla conservazione delle specie marine e sulle sfide ambientali che riguardano il Mediterraneo.
Durante la presentazione ufficiale del progetto, avvenuta a Villa Fortuna (Acitrezza), sono intervenuti rappresentanti della Regione, dell’ente pesca e del mondo della nautica tradizionale, sottolineando l’importanza di un racconto partecipato che unisca comunità, istituzioni e innovazione.
Quando e dove vedere “Presi all’Amo”
La serie televisiva andrà in onda in cinque puntate su Marco Polo Travel TV, alle ore 20:00, nelle seguenti date: 6, 7, 13, 14 e 20 dicembre. Le puntate avranno una replica il giorno dopo per dare più visibilità al format. Per chi preferisce guardare online, è prevista la visione anche sul sito dedicato Presiallamo.it.
Il valore simbolico dello Stretto di Messina
La scelta di Messina e dello Stretto non è casuale: è un luogo simbolico del Mediterraneo, dove cultura, tradizione e mare si intrecciano in modo profondo. Il pescato dello Stretto, in particolare il pesce spada pescato con la feluca, rappresenta un patrimonio identitario che necessita tutela e valorizzazione.
Inoltre, la pesca tradizionale nello Stretto è stata riconosciuta come Presidio Slow Food, segno di un impegno concreto per conservare saperi antichi e promuovere un modello di pesca rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali.
Punti di forza e potenziali sfide
Uno dei principali punti di forza di “Presi all’Amo” è la sua capacità di unire racconto, divulgazione e impegno istituzionale. Grazie alla figura di Cecchi Paone, noto giornalista e conduttore, il format ha il prestigio e la credibilità necessari per parlare a un pubblico vasto e sensibilizzare su temi complessi come la biodiversità, la sostenibilità e l’economia del mare.
Tuttavia, la sfida non è facile. Raccontare la pesca in modo autentico significa avvicinarsi a una realtà fatta di fatica, sacrificio e fragilità economica. Per avere un impatto reale, il programma dovrà riuscire anche a stimolare un cambiamento concreto: che valorizzi non solo la memoria, ma porti a politiche e azioni concrete per tutelare le specie marine, sostenere i pescatori e innovare la filiera.
Un progetto che guarda al futuro del Mediterraneo
“Presi all’Amo” si presenta come un progetto televisivo ambizioso, capace di fare molto più che intrattenere: è uno strumento di conoscenza, sensibilizzazione e valorizzazione delle marinerie siciliane. Attraverso le storie dei pescatori, il racconto della pesca tradizionale, la scoperta di specie poco valorizzate e l’enfasi sulla sostenibilità, Cecchi Paone dà voce a un patrimonio marittimo spesso trascurato ma fondamentale per il tessuto culturale ed economico dell’isola.
Il debutto su Marco Polo Travel TV e la visibilità online su Presiallamo.it garantiscono che il messaggio raggiunga sia chi ama il mare sia chi è semplicemente curioso di scoprire un volto più autentico della Sicilia costiera. Se il format riuscirà anche a generare un reale impatto sulle politiche della pesca, “Presi all’Amo” potrà diventare un modello virtuoso di come televisione, cultura e sostenibilità possano collaborare per il bene di comunità e ambiente.
