Nipitiddata Messinese, il dolce tipico dell’Immacolata

La Nipitiddata messinese è uno dei dolci più rappresentativi della tradizione dell’Immacolata a Messina. Un piccolo scrigno di pasta frolla che racchiude un ripieno ricco e profumato, preparato da generazioni di famiglie messinesi per celebrare l’inizio del periodo natalizio.
Che cos’è la Nipitiddata
La Nipitiddata è un dolcetto di pasta frolla ripieno di frutta secca, marmellata, spezie e, in alcune varianti, cioccolato e canditi. Tradizionalmente viene preparata il giorno dell’8 dicembre, in occasione dell’Immacolata Concezione. Durante la cottura la pasta frolla si apre leggermente, rivelando il ripieno: un gesto simbolico che richiama il significato religioso della festa.
Origini e tradizione
Le origini della Nipitiddata messinese sono antiche e non del tutto documentate. Secondo alcune fonti, il suo ripieno ricco richiama influenze arabe, molto presenti nella gastronomia siciliana. Come molte ricette tradizionali, non esiste una versione unica: ogni famiglia tramanda la propria, con differenze negli ingredienti e nella chiusura del dolce. Se un tempo si preparava solo per l’Immacolata, oggi la Nipitiddata accompagna tutto il periodo natalizio nelle case e nelle pasticcerie messinesi.
Ingredienti del ripieno
Il cuore della Nipitiddata è un composto ricco e aromatico. Gli ingredienti più utilizzati sono:
- Fichi secchi tritati
- Noci
- Mandorle tostate e tritate
- Uva passa
- Marmellata (spesso di arance amare)
- Scorza d’arancia grattugiata
- Canditi o zucca candita (in alcune versioni)
- Cioccolato fondente a scaglie (in alcune varianti)
- Spezie come cannella e chiodi di garofano
La pasta frolla è preparata con farina, zucchero, strutto o burro, uova e, se necessario, un po’ di latte.
Nipitiddata Ricetta:
Ecco il procedimento tradizionale per fare la nipitiddata a casa:
- Prepara la pasta frolla: impasta farina, zucchero, strutto o burro e un pizzico di sale. Aggiungi le uova e, se serve, un po’ di latte. Lavora il panetto e fallo riposare in frigorifero per circa 30 minuti.
- Prepara il ripieno: trita fichi secchi, noci, mandorle e unisci uva passa, marmellata, cioccolato, scorza d’arancia e spezie. Aggiungi un uovo per amalgamare il composto.
- Forma i dolcetti: stendi la frolla, ricava dei dischi di 10-12 cm, posiziona al centro una pallina di ripieno e richiudi creando un fagottino. Pratica un’incisione in alto per permettere l’apertura in cottura.
- Cottura: disponi i dolci su una teglia e cuoci a circa 150°C per circa 40 minuti, finché la frolla non assume un colore dorato.
- Finitura: una volta raffreddati, spolvera con zucchero a velo e un pizzico di cannella se gradito.
Simbolismo e significato
La Nipitiddata è un dolce profondamente legato alla simbologia dell’Immacolata. La sua apertura in forno richiama la nascita e la rivelazione, mentre alcune versioni dalla forma stellata ricordano la corona di dodici stelle della Madonna. Ogni morso racconta un pezzo di storia della città di Messina e del suo legame con le tradizioni natalizie.
Oggi questo dolce continua ad essere un simbolo irrinunciabile per i messinesi. Le famiglie lo preparano per l’8 dicembre e molte pasticcerie lo offrono per tutto dicembre. La ricetta è accessibile anche a chi vive fuori città, rendendo possibile portare in tavola un pezzo autentico di Sicilia.
Profumata, ricca, tradizionale: la Nipitiddata messinese resta uno dei dolci più amati del periodo natalizio, capace di unire spiritualità, gusto e memoria.
