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La Vara di Messina

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La Vara di Messina viene celegrata nel giorno di Ferragosto. L’evento è diventato nel corso degli anni, un appuntamento irripetibile a cui non si può rinunciare. I visitatori arrivano da tutta l’Italia per partecipare alla processione del carro votivo: Vara.

Unica al mondo, poiché la macchina devozionale, non possiede le ruote, ma degli enormi scivoli, che al passaggio degli idranti le consento di scivolare lungo il percorso contrassegnato agevolando i tiratori. Visivamente si presenta a forma piramidale, costruita su più livelli. Un marchingegno che da secoli ha subito cambiamenti ma che non ha mai perso la sua forma originale.

La bellezza del carro non sta solo nell’attenzione e cura che mettono gli artigiani nel sistemare la struttura, ciò che la rende affascinante agli occhi di tutti è la devozione che i fedeli provano per la Vergine, e che lo dimostrano tirando con onore le lunghe corde della Vara.

Un altro aspetto particolare di quel giorno celebrativo è la passeggiata dei Giganti: Mata e Grifone. I due personaggi ricreati in cartapesta, secondo una leggenda, rappresentano i capostipiti di Messina. Mata, è rappresentata come una bellissima donna dalla carnagione bianca come la luna che cavalca con eleganza il suo destriero bianco come la neve, mentre Grifone è un uomo dalla carnagione scura e il suo cavallo su cui poggia è nero come il colore dei suoi occhi.
Anche se quel giorno leggenda e fede camminano uno vicino all’altro, i Messinesi, non dimenticano la Vergine Maria a cui affidano tutti i loro più intimi pensieri.

Storia della Vara

Le prime notizie che abbiamo, riguardo alla Vara di Messina risalgono all’ottobre del 1535. Fu l’anno, in cui per la prima volta la celebrazione fu indetta in mese diverso di agosto; ciò, venne fatto per sottolineare il trionfo dell’Imperatore Carlo V d’Austria, che giungeva a Messina, dopo aver vinto Tunisi e Goletta contro il re d’Algeri “Barbarossa”.

In realtà la Vara in quell’occasione subì delle modifiche, questo ci fa comprendere, che la sua esistenza è molto più antica rispetto ai cenni storici che troviamo documentati sui libri. I cambiamenti consistevano, nel sostituire la statua del Cristo con un giovane, che doveva rappresentare Carlo V, mentre la statua della Madonna, fu sostituita con una bambina che portava in capo una corona di alloro, simbolo della vittoria.

Inizialmente la Vara si chiamava Bara, questo nome è dovuto al dialetto del luogo che sostituisce la v con la b. Bara, richiama la presenza della tega di vetro su cui è adagiata la Madonna, che poggia su un cippo; nella parte alta, cima, troviamo il Cristo che sorregge con la sua mano la Madre, per elevarla verso il Paradiso.
La struttura imponente è alta 13.50 metri, fino al 1926 si avvaleva di ruote, dal 1565 ad oggi le ruote sono state sostituite da scivoli di legno prima, e successivamente in ferro. Il suo percorso era molto più breve. Partiva da largo Seguenza, percorreva il Corso Cavour per giungere davanti al Duomo della città. La traiettoria subisce un cambio negli anni 50 la sua partenza viene stabilita da piazza Castronovo (com’è a tutt’oggi).
Dove oggi ci sono statue, fatte in cartapesta, una volta c’erano persone vere. Il carro votivo impegnava la presenza di 150 personaggi: bambini, in special modo, che impersonavano angeli, anche la Madonna era rappresentata da una bambina, gli unici adulti era gli apostoli, rappresentati da uomini.

La Vara si sviluppa in altezza, su più piani. Nella parte bassa troviamo il cippo che sorregge la bara della Madonna, più in alto la terra al centro e l’universo con i suoi pianeti.

Nel 1681, purtroppo per la rottura di una parte basale della Vara, i bambini precipitarono, tutti gridarono al miracolo, quando i fanciulli pur cadendo da un’altezza abbastanza generosa si salvarono. 

È doveroso sottolineare che la Vara per scivolare sulla strada, possiede come abbiamo detto prima egli enormi scivoli di ferro, e viene tirata da uomini e donne, che fanno voto alla Madonna affinché interceda attraverso suo Figlio per donare le grazie chieste. I tiratori non vengono scelti attraverso una graduatoria, questo vuol dire che tutti possono partecipare, è sufficiente iscriversi presso il comitato della Vara, che viene istituito di anno in anno per la preparazione della processione. Ognuno dei tiratori viene dotato di una divisa che li contraddistingue e tutti camminano a piedi scalzi, per voto religioso, ma anche per facilitare lo scivolamento della macchina votiva sull’asfalto bagnato in precedenza.

La Vara inizia il suo percorso da piazza Castronovo, e solo quando i tiratori sono tutti posizionati tra di loro ed il capo Vara impartisce il comando di sollevare da terra le due corde e cominciare a tirare. La macchina spettacolare si mette in marcia attraversa la parte storica della città di Messina, e giungendo in via Garibaldi, si predispongono le corde per effettuare la famosa girata che porterà da piazza Settembre all’ultima meta, il Duomo.

In Cattedrale ci sarà il Vescovo che ringrazierà in modo particolare i tiratori e i partecipanti, donando un pensiero speciale alla Madonna che protegga sempre la città e i suoi abitanti. Ultimo atto, vede il taglio delle corde che vengono distribuite a tutti in ricordo della processione.

Quando esce la Vara di Messina

La Vara di Messina viene celebrata ogni anno  il 15 agosto con partenza da Piazza Castronovo e arrivo a Piazza Duomo. Negli ultimi anni è possibile seguire la Vara di Messina anche in diretta tv nelle varie emittenti locali.

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